La musica, il rombo delle auto e i dinosauri, le grandi passioni del dodicenne che ti conquista al primo "ciao".

Dario ha dodici anni e con il suo sorriso e la sua schiettezza riesce a mettere a proprio agio chiunque. Ti conquista al primo «ciao, come ti chiami?».

Gli basta poco per entrare in sintonia con chi lo circonda. Parla con tutti, adulti e bambini, e crea immediatamente una relazione empatica con chi ha di fronte. In classe, a scuola, tutti gli vogliono bene: hanno riempito l'aula di cartelloni e disegni per lui al suo rientro dopo un intervento.

Dario è un bambino dolce, solare, che nei primi mesi di vita ha dovuto sopportare, insieme ai suoi genitori Paolo ed Elisa, prove che nessun genitore immagina possibili per il proprio figlio. Quando aveva solo poche settimane di vita, Dario ha ricevuto la diagnosi di sindrome di Williams, una rara malattia genetica che si manifesta con diverse caratteristiche, tra le quali cardiopatie congenite, difetti dei vasi sanguigni e un aspetto particolare del volto. I bambini colpiti manifestano inoltre scarso accrescimento, difficoltà nella coordinazione dei movimenti e disabilità cognitive di grado molto variabile, più o meno gravi.

Il campanello d'allarme nel caso di Dario è stata la lenta crescita fisica proprio nei primissimi giorni di vita. I medici inizialmente ipotizzano che sia causata da un problema meccanico della suzione, ma quando la famiglia di Dario si rivolge al dottor Angelo Selicorni, all'Ospedale di Monza, il genetista subito capisce che si tratta di una malattia genetica rara e fa sottoporre il neonato al test genetico, che poche settimane dopo ne dà la conferma.

«Da subito, quando guardavo Dario mi dicevo che non era come gli altri bambini, che aveva gli occhi a rana - racconta Paolo -. Avevamo capito che c'era qualcosa di diverso in lui. All'ospedale di Monza, con l'arrivo della diagnosi, ci hanno subito messo davanti a quello che sarebbe stato il nostro futuro».

La malattia si manifesta immediatamente in maniera aggressiva in Dario dal punto di vista cardiaco. Sin da subito i medici riscontrano delle criticità, non del tutto decifrabili, a livello dell'aorta, ma inizialmente la situazione sembra sotto controllo. Tutto degenera improvvisamente quando il piccolo ha solo 9 mesi.

«Era novembre del 2013, non avevo visto mio figlio tutto il giorno perché ero fuori per lavoro. Appena lo vedo, lo trovo affaticato, non respira bene ed è inappetente. Lo portiamo in ospedale e Dario ha una crisi respiratoria nel triage del pronto soccorso. In un primo momento sospettano una polmonite a causa del liquido presente nei polmoni, ma successivamente capiscono che in realtà ha un'insufficienza cardiaca. I medici ci dicono di farci coraggio, perché non c'è più niente da fare, ma Dario resiste. Viene trasferito all'ospedale di Bergamo, dove invece ci danno ancora delle speranze e dopo aver valutato la situazione, i cardiochirurghi programmano l'intervento per l'indomani. Durante l'attesa dell'intervento, Dario ha un arresto cardiaco e viene rianimato davanti a noi con il defibrillatore. Dopo l'intervento di correzione chirurgica dell'aorta, Dario sta bene».

Ma purtroppo, questo non è un episodio isolato. Solo pochi mesi dopo, Dario ha una complicanza alla coronaria. Dopo un intervento di microchirurgia, unica possibilità visto che si tratta di un neonato, Dario ha avuto un decorso post-operatorio senza altre complicazioni. La situazione oggi si è stabilizzata, ma i controlli cardiaci sono frequenti.

Guardando oggi Dario, il primo turbolento anno di vita sembra un ricordo lontano. Le difficoltà, legate alla malattia ovviamente non mancano, ma Dario non si arrende. Ascolta e segue le indicazioni di Paolo ed Elisa, fa logopedia, neuropsicomotricità, ippoterapia, fisioterapia e nuoto. Tutto ciò che può aiutarlo a stare meglio.

Appassionato di auto, tanto da voler diventare un pilota, uno dei suoi passatempi preferiti è sfogliare le riviste automobilistiche e guardare gare di rally su YouTube.

«Una volta eravamo a Roma in un autogrill, dopo che eravamo stati all'Udienza del Papa, e Dario vede una Ferrari. Il proprietario, carinissimo, lo fa salire e lui subito gli chiede di fare un giro: lo ha portato con la Ferrari in giro per tutto l'autogrill. Siamo andati diverse volte a vedere la Ferrari all'autodromo e abbiamo anche conosciuto Fisichella».

Dario riesce a riprodurre in maniera realistica il rombo delle auto e i versi dei dinosauri, altra sua grande passione. Conosce i nomi di tutte le diverse specie.

Ultima, ma non per importanza, la passione per la musica, in particolare per I Ricchi e Poveri e per la loro hit "Mamma Maria". Al suo fianco, oltre a Paolo ed Elisa, Dario può contare anche su sua sorella Martina, di 8 anni, con cui gioca molto. Martina, anche se più piccola, è molto protettiva con il fratello.

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