Il contratto per la ricerca di Fondazione Telethon si conferma un modello di riferimento per la ricerca privata

Alla Camera dei Deputati, con Istituzioni, enti di ricerca e mondo industriale, Fondazione Telethon ha presentato i risultati di due anni di applicazione del proprio modello contrattuale per attrarre e sostenere i talenti nella ricerca privata.

Sono 116 i ricercatori (80 di cui 41 postdoc e 36 ricercatori tecnici) che ne beneficiano e molti enti privati, profittevoli e non, sembrano interessati a questa esperienza. Tra di essi quelli che partecipano a questa iniziativa: Leonardo, Fondazione Bruno Kessler, Human Technopole e Fondazione Ricerca Biomedica Avanzata V.I.M.M., Istituto Veneto di Medicina Molecolare.

Sono questi i risultati del Contratto Collettivo Nazionale Aziendale di Lavoro di Fondazione Telethon introdotto nel 2023, dopo due anni di attuazione, presentati oggi presso la Camera dei Deputati con una tavola rotonda promossa dalla Fondazione.

Un momento di confronto che ha visto la partecipazione di esponenti delle Istituzioni e rappresentanti del mondo della ricerca e dell’industria, riuniti per discutere come rendere più sostenibile, attrattiva e stabile la carriera scientifica in Italia.

Il contratto – sviluppato in collaborazione con FIR CISL e fondato sulla contrattazione di prossimità resa possibile dal DL. 148/2011 – ha introdotto un salario minimo crescente per ogni fase del percorso professionale dei ricercatori e importanti tutele, tra cui contributi previdenziali, indennità di malattia, congedi, ferie retribuite, welfare aziendale: un percorso di carriera chiaro e più attrattivo per chi sceglie una professione così strategica per il nostro Paese.

Il nuovo modello ha riguardato i ricercatori degli Istituti della Fondazione, l’Istituto Telethon di Genetica e Medicina (TIGEM) di Pozzuoli e l’Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica (SR-TIGET) di Milano.

I risultati dell’indagine condotta da Fondazione Telethon sui 116 ricercatori beneficiari del contratto hanno evidenziato la  soddisfazione degli scienziati coinvolti in particolare per tre aspetti del nuovo modello: l’abolizione dei contratti atipici e precari, che non definivano adeguatamente il ruolo dello scienziato e offrivano scarse tutele giuridiche; l’introduzione del welfare aziendale, che ha contribuito a un migliore equilibrio vita-lavoro e al sostegno del reddito; e infine la garanzia delle tutele proprie del lavoro subordinato.

A seguito della riduzione dei finanziamenti pubblici destinati alla ricerca scientifica in alcune aree del mondo, accompagnata dalla sospensione di numerosi programmi strategici, l’Europa potrebbe tornare ad essere una destinazione attrattiva per molti ricercatori internazionali. Secondo un sondaggio condotto dalla rivista Nature su un campione di 1.600 scienziati che lavorano negli Stati Uniti, il 75% ha dichiarato di valutare un trasferimento in un altro Paese, guardando con interesse al contesto europeo.

In questo scenario, cogliere le opportunità legate alla mobilità internazionale dei talenti può essere strategico per l’Italia. È quindi fondamentale sviluppare l’attrattività del sistema della ricerca nel nostro Paese, offrendo ai ricercatori provenienti dall’estero opportunità e condizioni contrattuali dignitose, che includano inquadramenti chiari, percorsi di carriera strutturati e strumenti di sostegno dedicati, come bandi specifici e risorse economiche mirate.

Non è tuttavia una condizione sufficiente: sappiamo che incidono anche altri elementi, come la competitività salariale rispetto ad altri Paesi, la rapidità delle negoziazioni per i reclutamenti, la disponibilità immediata di spazi adeguati, start-up package e un accesso efficace a fondi per la ricerca. Solo un approccio integrato, che tenga insieme tutti questi aspetti, può rendere l’Italia davvero attrattiva per i talenti scientifici.

Con questa visione, Fondazione Telethon — da sempre impegnata a sostenere in Italia ricerca scientifica d’eccellenza per la cura delle malattie genetiche rare, selezionata secondo standard internazionali rigorosi — ha promosso un contratto di riferimento in grado di valorizzare e attrarre i migliori talenti della ricerca.

La Fondazione conferma così il proprio ruolo di protagonista attivo non solo nel finanziamento della ricerca scientifica, ma anche nella definizione di modelli organizzativi e contrattuali innovativi, per rafforzare e migliorare l’ecosistema della ricerca in Italia.

«L’accordo che abbiamo attivato due anni fa per i ricercatori di Fondazione Telethon, volto a superare la precarietà e la frammentarietà dei contratti tradizionalmente diffusi nel mondo della ricerca, è stato accolto con favore dal personale scientifico e tecnico dei nostri laboratori. Osservo con soddisfazione che anche altre istituzioni di ricerca private italiane hanno adottato modelli contrattuali simili, riconoscendo dignità alla professione scientifica, così centrale nel generare valore per la società. Si tratta di un modello pensato per rendere l’Italia un Paese più attrattivo per chi fa ricerca» ha dichiarato Francesca Pasinelli, membro del Consiglio di Amministrazione di Fondazione Telethon.

Alla presentazione di oggi alla Camera, moderata da Francesca Pasinelli, erano presenti: On.Walter Rizzetto, Presidente della 11ª Commissione Lavoro pubblico e privato della Camera, Enzo De Fusco, Socio Fondatore di De Fusco Labour & Legal, Maurizio Sacconi, Presidente Associazione "Amici di Marco Biagi", Marco Zamborlin, Responsabile ufficio progetti VIMM, Elena Trovesi, Direttore Amministrativo Human Technopole, Antonio Liotti, Chief People & Organisation Officer Leonardo, Mattia Pirulli, Segretario Confederale Nazionale CISL, Riccardo Pietrabissa, Rettore Scuola Universitaria Superiore IUSS di Pavia.

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